Parole fuori norma

Per una grammatica della trasgressione

La nostra società è attraversata dal cambiamento. Cambiano abitudini e costumi, in un processo di lunga durata che a volte va avanti per balzi improvvisi.

E cambia, inevitabilmente, la lingua che usiamo per descrivere la realtà che ci circonda. Questi due “percorsi” a volte si intrecciano, a volte proseguono autonomamente, osservandosi a distanza. In questo libro si studia questo doppio processo attraverso l’analisi di alcune parole chiave.

Esse sono portatrici di concetti poi mutati nel tempo e nello spazio, quali famiglia, genere, matrimonio, ma anche norma, natura, trasgressione e altre ancora. L’analisi etimologica e storica di questi termini può aiutarci a capire la qualità del cambiamento in atto. Facendo della questione Lgbt+, tradizionalmente considerata marginale rispetto ad altre tematiche, una
chiave di lettura del presente. E che ci interroga, tutti e tutte, sull’idea di società che vogliamo costruire per il futuro.

1. Trasgressione e regola

La parola “trasgressione” porta con sé l’idea dell’attraversamento. Di un movimento. Andare incontro a qualcosa. È una parola che vibra. Nasce dal tema di transgressus latino – letteralmente: passaggio, transito – composto a sua volta da trans- e il participio di gradior. Indica il processo che ci porta a passare attraverso un sentiero, un cammino. Il suffisso “-sione” rimanda, come gli esiti in “-mento” (così come ci ricorda Luca Serianni), a «una certa azione e il risultato che ne consegue».

Proprio quel participio, gressus, lo troviamo in molti altri termini in uso nella nostra lingua: “in-gresso”, ovvero quel luogo finisco di un edificio che ci permette di entrare in esso. O ancora: “pre-gresso”, il tratto di strada, cioè, che precede il punto in cui siamo nel qui e ora. Lo troviamo nel “pro-gresso”, il nostro proiettarci verso il futuro. Ancora, è nascosto nel termine “ag-gress-ione”: termine che si costruisce con la particella ad (che indica l’avvicinamento) e troviamo ancora quella voce verbale che indica l’andar verso una persona o verso qualcosa. Dinamismo che, col passare del tempo fece scivolare il termine verso il significato che oggi è comunemente riconosciuto: assalire.

È una parola in movimento continuo, dunque, “trasgressione”. Con un suo preciso punto di partenza e un punto di arrivo. L’attraversamento, tra polarità ben precise, ne definisce il dominio di esistenza. E in questo movimento possiamo collocare il mutamento linguistico e, insieme ad esso, il mutamento sociale. Lingua e società – la prima in quanto codice di cui si serve la seconda per scambiare informazioni, raccontare il mondo e definire la realtà astratta e concreta – sono continenti alla deriva sul mantello della storia. Quando nella trasgressione vien meno il processo dinamico a cui s’è fatto cenno, essa si stabilizza. Cristallizzandosi in norma.

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Indice

Prefazione di Vera Gheno

Introduzione

Premessa

1. Trasgressione e regola
1.1 La lingua, tra norma e cambiamento
1.2 Il potere dell’inversione
1.3. L’importanza della regola

2. Identità e diversità
2.1 I confini dell’identità
2.2 Il recinto della normalità
2.3 L’orizzonte delle diversità

3. Sesso e genere
3.1 Il mito del sesso
3.2 Lo spettro del genere

4. Matrimonio e famiglia
4.1 Questo matrimonio non s’ha da fare?
4.2 Dove c’è famiglia c’è casa

5. Natura e cultura
5.1 La finzione della natura
5.2 La verità della cultura

Conclusioni

Bibliografia

Ringraziamenti

Collana:
ISBN: 978-88-31222-76-1
Pagine: 106
Formato: 12 x 16,5 cm
dario accolla
Dario Accolla
9788831222761 Parole fuori norma copertinaParole fuori norma
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