L’arte poliziesca di Scerbanenco

Nell'epoca della letteratura di massa

Vladimir Giorgio Scerbanenco, ucraino di nascita (Kiev, 1911) ma italiano d’adozione e di formazione, è morto a Milano nel 1969 dopo essere stato uno tra i maggiori protagonisti della nascita e dello sviluppo della letteratura di massa in Italia. Autentica «macchina per scrivere storie», ha frequentato con perizia e disinvoltura tutti i generi cosiddetti «paraletterari» attribuendo loro nuova dignità. È stato autore di un centinaio di romanzi, di svariati racconti e di numerosi articoli che testimoniano un percorso letterario coerente, personale e innovativo riconosciuto in parte e solo tardivamente dalla critica.
Circa vent’anni dopo aver significativamente contribuito al rinnovamento della letteratura «gialla» classica, alla fine degli anni Sessanta, ha usato la propria acuta sensibilità noir per sconvolgere l’immaginario letterario nazionale. In questi ultimi lavori, in particolare, non si tratta di risolvere un enigma, ma piuttosto di rappresentare e comprendere la sfera delle sofferenze individuali all’interno di più ampie determinazioni sociali che pesano fatalmente sulla possibilità del singolo di esperire razionalmente la realtà.
Alla forma sempre-uguale dei romanzi polizieschi, Scerbanenco aggiunge qui nuovi elementi referenziali che mettono i lettori di fronte al paradosso costante della coppia dialettica «ripetizione/innovazione». È grazie a questi lavori crudi e violenti, aventi come protagonista seriale Duca Lamberti, un medico reietto diventato per necessità e vocazione investigatore sui generis, che il genere poliziesco, per mezzo dell’accumulazione iperrealista degli elementi più evidenti della contemporaneità, inizia a mostrare, in modo perspicuo e originale, le contraddizioni della rapida trasformazione della vita quotidiana italiana negli anni del «miracolo economico».

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Indice

  • Abbreviazioni
  • Introduzione
  • I «Succede sempre così nei romanzi gialli. […] alla fine il colpevole è quello di cui meno si sospettava…» (La bambola cieca)
    • Introduzione
    • Letteratura di massa: Arbeiterliteratur o manifestazione della politicizzazione dell’estetica?
    • Il romanzo poliziesco come paraletteratura?
    • Dal mistero al problema: il pregiudizio logicista
    • La duplicità strutturale
    • Costanti e varianti tematiche
    • Dinamiche storico-sociali
    • La letteratura poliziesca italiana
    • Conclusione
  • II «Raccontare la vita di un uomo non è forse una preghiera?» (Venere privata)
    • Introduzione
    • Gli esordi
    • La svolta svizzera
    • Il ritorno in Italia
    • Conclusione
  • III «[…] non sono i cattivi ad essere veramente pericolosi, sono i vinti, gli amareggiati, i piccoli, che sono irrevocabilmente piccoli eppure si credono grandi.» (Nessuno è colpevole)
    • Introduzione
    • I gialli <<atipici>> di Scerbanenco
    • L’arte narrativa di Scerbanenco tra innovazione e continuità
    • Istanza narrativa e figure della narrazione
      • Il narratore
      • Tempo del racconto
      • Modi del racconto
    • La storia e le sue figure
      • Il detective e l’indagine
      • Gli aiutanti del detective
      • Vittime, sospetti e assassini
      • Emarginati, reietti ed universo muliebre
    • Ambienti, riferimenti culturali, temi ricorrenti e ideologia
    • Conclusione
  • IV «Con la civiltà di massa oggi viene fuori anche la criminalità di massa» (I milanesi ammazzano al sabato)
    • Introduzione
    • Il noir tra realismo e no
    • I noir prima dei noir. I racconti polizieschi che precedono la tetralogia romanzesca della fine degli anni ’60
      • 1936: Gangsters e G-Men in salsa feuilleton
      • I racconti dell’immediato dopoguerra
      • Il boom economico: il referente sociale si <<adegua>> all’immaginario letterario
    • I racconti noir degli anni Sessanta
    • I romanzi neri degli anni Sessanta. La novità di Scerbanenco
      • La storia e le sue figure
        • Il detective e l’indagine
        • Gli aiutanti del detective
        • Vittime, sospetti e assassini: i restanti tre lati del sistema dei personaggi
        • Ambienti, riferimenti culturali, temi ricorrenti e ideologia
      • Struttura narrativa e figure della narrazione
        • Il narratore
      • Tempo del racconto
        • Lingua e stile
      • Conclusione
    • Conclusione
    • Bibliografia


ISBN: 9788899565206
Pagine: 592
Formato: 21 x 29,7 cm
Fausto Boni
Fausto Boni
L’arte poliziesca di Scerbanenco
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