Q non organizza rivolte

Il caso di QAnon in Italia tra immobilità cittadinista e radicalismo di destra

Con gli assalti a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 appare sulla scena mediatica il nome di un movimento, QAnon, subito definito una “teoria del complotto”. Bollato come una bizzarria irrazionale, il largo successo di questo fenomeno viene presentato nel dibattito giornalistico come un delirio collettivo, la cui origine resta pressoché inspiegabile.

Il presente volume affronta questo nodo insoluto, proponendo un’analisi etnografica-digitale (altrimenti detta netnography) di alcuni gruppi italiani afferenti a tale movimento. Deviando dai canoni classici dell’antropologia politica, generalmente incentrati sull’osservazione di pratiche politiche strutturate, il saggio indaga le ragioni dell’accettabilità di forme ideologiche estremistiche e la loro vicinanza ai patrimoni simbolici e valoriali dominanti, le strategie di affiliazione e i percorsi della radicalizzazione.

Affiancando ricostruzioni storiche, descrizioni etnografiche e interpretazioni teoriche, Q non organizza rivolte insegue le traiettorie del conflitto sociale contemporaneo, teso tra esplosioni protestatarie, conservazione dell’esistente e avanzata delle destre.

1.1 Dal paleoconservatorismo all’alt-right

Il conio dell’espressione “Alternative Right” si deve al discorso tenuto nel novembre 2008 dal politologo Paul Edward Gottfried nella conferenza inaugurale del H. L. Mencken Club, un simposio nel quale si raccoglievano una sessantina di intellettuali di riferimento – tutti uomini bianchi, perlopiù avanti negli anni, – del nazionalismo bianco e della destra radicale critica del partito repubblicano, attivi nell’accademia (ad esempio James Kurth, professore emerito in Scienze Politiche allo Swarthmore College; T. Hunt Tooley, professore in Storia presso l’Austin College; Lee Walter Congdon, professore emerito in Storia presso la James Madison University; Robert Weissberg, professore emerito in Scienze Politiche presso la University of Illinois; Christian Kopff, professore in Lettere Classiche presso la University of Colorado, contributore di The Occidental Quaterly e traduttore delle opere di Julius Evola), ma soprattutto nell’editoria (su tutti, il leader di VDare e principale portavoce degli USA della teoria del “genocidio bianco” Peter Brimelow, l’editor di American Renaissance Jared Taylor e il politologo eugenista Charles Murray).

Il discorso verrà pubblicato la settimana seguente sul giornale Taki’s Magazine gestito dal giornalista e editore Richard B. Spencer – presidente della nota associazione antisemita National Institute Policy e anch’egli conferenziere alla prima riunione del Mencken Club con un discorso su Nietzsche – col titolo The Decline and Rise of the Alternative Right. In esso Gottfried dichiarava la sua passata aderenza al cosiddetto paleoconservatorismo, rintracciandone tuttavia i limiti e proponendo un rilancio dell’azione politica.

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Indice

Ringraziamenti

Introduzione. Antropologia digitale o antropologia politica?

1. QAnon e la destra statunitense: breve storia e punti chiave
1.1 Dal paleoconservatorismo all’alt-right
1.2 Dal Pizzagate a QAnon
1.3 Teoria, complotto, credenza: alcuni problemi di definizione
1.4 “La più grande operazione di intelligence della Storia”
1.5 Wwg1wga – “When we go one, we go all”

2. Presentazione del caso: QAnon in Italia
2.1 “In Germania ci sono anons fortissimi…”
2.2 “Occhi sempre aperti, anons”: prime esplorazioni nel milieu cultuale
2.3 Pandemia e Grande Reset
2.4 “Tutto nasce qui e tutto finisce qui”. Mito politico e cultura di destra
2.5 “Q non organizza rivolte”

Bibliografia

Collana:
ISBN: 978-88-31222-91-7
Pagine: 196
Formato: 15 x 21 cm
pm edizioni - autore
Filippo Tamelli
Filippo Tamelli - Q non organizza rivolteQ non organizza rivolte
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