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Che cos’è la mente e come si origina? È una domanda che impegna la filosofia e la scienza da molti secoli e senza dubbio molteplici sono stati i nobili tentativi per decifrarne la complessa natura.
Questo testo, il primo nel suo genere, affronta il tema complesso dell’origine della mente da una prospettiva radicalmente nuova, nel panorama scientifico corrente.
Non è un testo di neuroscienze o di biologia sensu stricto ma in esso si cerca di allargare la questione dell’origine della mente all’orizzonte epistemologico sull’abiogenesi e della comparsa dell’uomo sulla terra, partendo dal modello delle strutture dissipative di Ilya Prigogine, per poi successivamente estenderlo al nostro innovativo concetto di dissipazione informazionale o di Shannon.
I viventi sono strutture complesse mantenute dalla dissipazione dell’informazione e che sono dotate di self elementare capace di espansione verso l’otherness e di complessità dinamica.
Il tessuto sottostante la narrazione del testo è dato dalla descrizione evolutiva di progressivi livelli di strutture dissipative di Shannon, che hanno portato, attraverso la formazione delle strutture dissipative relazionali, alla nascita ed evoluzione della mente umana.
Un testo scorrevole, godibile e documentato che affronta il dibattito millenario della coscienza dell’io e della mente da una prospettiva dinamica e biologica e non meccanicistica.
Il nulla e le particelle. Lo spazio di Boltzmann
Torniamo a quel maestoso nero, il fondo oscuro, e usiamo la logica razionale per fare un buon ed accattivante dialogo tra amici. Il nero, che molti chiamano il Nulla, è per definizione vuoto, senza cioè “alcuna cosa” da cui possa nascere “cosa alcuna”. La parola niente, tuttavia, sinonimo di nulla, potrebbe anche semplicemente significare qualche cosa di non vuoto ma d’inutile, inattivo o non progettato o messo lì senza senso, cioè.
Alcuni scienziati, infatti, ritengono che la vita sia nata spontaneamente e senza progetto da un qualcosa che non aveva senso, il niente (Franceschini 2017; Keller et al. 2017). Quindi qui si sta dicendo che il concetto di nulla potrebbe non essere necessariamente sinonimo di vuoto ma che potrebbe addirittura significare un “pieno” senza senso. Già. Ma che cosa vuol dire per la mente umana la parola “senso”? Beh, se vogliamo essere diretti e brutali, con una definizione spicciola ma eloquente, esso potrebbe anche voler dire “orientamento”. E questa parola ne implica un’altra: il movimento. E quindi possiamo prendere questa scorciatoia intellettuale e dire che il nulla sia uno spazio pieno immoto. O meglio: senza direzione, isotropo.
Per certi aspetti, questa definizione ci apre ad una curiosa, quanto bizzarra novità, perché abbiamo sempre inteso il nulla, simbolicamente rappresentato da un nero profondo, come l’ “assenza”. Qui il nulla è un “qualcosa”, un “non senso” pieno di “cose senza senso”, che perciò, se non ci fosse, sarebbe uguale. Ma fermiamoci un attimo su questo punto, per non rischiare di veder emergere una contraddizione logica o concettuale.
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Introduzione
Ringraziamenti
1. Del caso e della necessità. Meccanismi, oggetti e dinamiche
2. Della dinamica. Sistemi caotici, metastabili e dissipativi
3. Dalle strutture dissipative all’organismo. Le tre “coscienze”
4. L’espansione del self e l’origine della coscienza
5. Circuiti edonici ed eudaimonici. La struttura dissipativa relazionale
Conclusioni
Riferimenti bibliografici