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A cura di Fabio Corbisiero, Rosa Parisi
Da qualche tempo divampa la discussione sulla “teoria gender”, che costituirebbe il “programma” di chi si batte per i diritti civili e contro le discriminazioni. Gli studi di genere (gender studies) sono spesso confusi con una ideologia fantomatica che vorrebbe negare la differenza tra maschi e femmine, imporre la cancellazione delle differenze, sconvolgere gli standard pedagogici.
Questo libro, una guida utile a docenti, genitori e chiunque desideri avere chiarezza sull’argomento, ha l’obiettivo di sfatare alcuni miti sul “gender” e chiarire parole e concetti legati alle famiglie omogenitoriali, mirando a fornire informazioni chiare e lineari, basate sulla competenza e la ricerca dei massimi esperti italiani del settore.
Il libro intreccia tre percorsi. Il primo riguarda le questioni principali toccate dagli studi di genere e l’illustrazione dei vocaboli che descrivono il tema. Il secondo pertiene l’universo della famiglia e mette in rassegna tipologie, aspetti e criticità delle famiglie omogenitoriali. Il terzo, trasversale, si confronta con le prassi e le metodologie dell’educazione alle differenze.
Le differenze tra donne e uomini possono essere ricondotte a due grandi dimensioni: quella che ha a che fare con il “sesso” e quella che ha a che fare con il “genere”.
Gli “studi di genere” o gender studies, come vengono chiamati nel mondo anglosassone, costituiscono un approccio multidisciplinare a-lo studio dei significati di ciò che oggi definiamo genere: l’insieme dei processi, delle modalità di comportamento e delle relazioni sociali — culturalmente “approvati” dalla società — attraverso cui le culture organizzano la divisione dei ruoli e dei compiti tra donne e uomini e li differenziano sulla base del sistema dei valori presente in ogni cultura e comunità.
Il problema che sta alla base di ciò che, in maniera del tutto approssimativa e talvolta sprezzante, viene chiamata “teoria di genere”, è il fatto che non esiste una teoria unica, ma una serie di posizioni e prospettive scientifiche diverse sul concetto di genere che non sono create dal nulla, ma nascono dal pensiero di studiosi e di intellettuali, in contesti e tempi storici differenti. Solo per fare un esempio, alcune rappresentazioni sociali diffuse fino agli anni Settanta nel mondo occidentale — come quello in cui si vedeva la donna servire il caffè al proprio marito o al capo ufficio a mo’ di sacro compito femminile — oggi sono quasi del tutto scomparse e sottoposte, data la parità tra donne e uomini, a divieto e sanzione giuridica e/o sociale.
Si dovrebbe piuttosto parlare di “teorie sul genere” per definire un complesso di idee e di ipotesi interpretative formulate da intellettuali e scienziati che concepiscono e descrivono il genere in maniera non fissa e perciò continuamente mutevole nel tempo e nella storia. Si tratta di un ambito molto complesso, che tocca tutte le sfere del vivere quotidiano ed entra nei rapporti tra le persone e le loro organizzazioni sociali: dalla famiglia al mercato dellavoro, dalla scuola al tempo per sé. Si può dire che i processi di discriminazione tra i generi (e gli orientamenti sessuali) passino attraverso le influenze familiari, l’educazione, la formazione, i media, la sfera istituzionale, i rapporti di affetto… Il compito delle teorie sul genere è quello di tenere conto ditante dimensioni, talvolta anche contradditorie fra loro.
€ 6,00 – € 14,00