Terrae motus: infanzie complesse

La psicoterapia con minori ospiti di comunità

Il testo immortala alcuni fra gli scatti più significativi del processo terapeutico con i minori ospiti di comunità. Familiarizzando con il linguaggio con cui il minore attribuisce senso agli eventi, terapeuta e paziente, attraverso il loro essere in relazione, ne liberano i significati più nascosti approdando ad una narrazione più articolata di sé e del mondo. Quest’ultima include non solo ciò che il terrae motus sembra aver distrutto nel suo inesorabile passaggio, ma anche le aree rimaste fertili e quelle ancora tutte da esplorare.

Il testo intreccia la teoria alla pratica clinica nell’intento di emozionare il lettore, orientando la riflessione verso un’esperienza unica e irripetibile: l’incontro terapeutico con la propria infanzia violata.

3. Vite che non dovrebbero essere e sono

Lo spazio relazionale del setting terapeutico assume una grande importanza in quanto risponde alle esigenze semiotiche di corrispondenza tra la forma e il suo significato, riesce a comunicare, attraverso la sua forma e la sua struttura, semantiche e utilizzi, assumendo un indispensabile valore di scambio e di continuo rinnovamento. Questa “eccedenza di senso” rappresentata dalla relazione fra paziente e terapeuta e fra l’individuo e la sua struttura complessa, mette in luce la struttura ontologica della complessità stessa attraverso la quale riusciamo a capire il mondo e a ritrovarci in esso. L’osservato, che contemporaneamente è anche osservante, difficilmente può rifugiarsi nel ruolo di ‘spettatore passivo’: viene provocato, spinto, in qualche modo, a partecipare in modo attivo, viene invitato a divenire interprete assumendo un ruolo propulsivo e di cambiamento della propria e altrui complessità strutturale. In questo modo la struttura complessa e la personalità dell’individuo, cosi come il paziente e il terapeuta, creano un indissolubile legame tra comunicazione che genera risonanza ed azione, un modo essenziale di “percorrere” il limite della parola e oltrepassarlo attraverso la narrazione dell’esistenza di Sé.

L’impatto che la narrazione produce nelle relazioni con gli altri porta allo sviluppo di una varietà di abilità e di prodotti cognitivi ed emotivi culturalmente unici che incidono sull’organizzazione e le dinamiche ambientali.

L’impianto semantico della narrazione è inserire ogni particolare della propria complessità strutturale in un sistema di connessioni sempre più esteso, un continuo atto di libertà che consente l’accesso all’esserci come fatto ancora e sempre, per qualche aspetto, sconosciuto.

 15,00

Indice

Prefazione. Dal Post Traumatic Stress Disorder al Post Traumatic Growth
Introduzione
1. Ciò che sembra ma non solo
2. Che struttura ha la complessità?
3. Vite che non dovrebbero essere e sono
4. C’è un posto per tutti
5. La famiglia in terapia
6. Il sogno come parola, la psicoterapia come narrazione
7. Il trattamento del PTSD: approcci top-down e bottom-up e la terapia EMDR
8. Mezzi espressivi in psicoterapia
Conclusioni
Postfazione. Dell’amore e di altre sciocchezze
Bibliografia


ISBN: 979-12-5534-031-7
Pagine: 132
Formato: 15 x 21 cm
Rita Ghezzi
Rita Ghezzi
979-12-5534-031 Terrae motusTerrae motus: infanzie complesse
 15,00