Persone, contesti e diritti

Migrazioni e conflitti oltre il racconto

Le stragi dei migranti in Europa continuano a generare allarme e tensioni, nonché una narrazione rilevante nei media e nella vita comune. Ma le migrazioni sono ormai un fenomeno strutturale delle nostre società. Per questo non è possibile affrontarle solo col criterio dell’emergenza, ma diviene fondamentale pensare e agire a ogni livello, analizzare criticamente i processi, riconoscere le comunità delle diaspore come attori essenziali, andare “al di là del racconto”.

Il volume affronta il tema dei flussi migratori e dei conflitti etnici mediante un approccio interdisciplinare e integrato, creando un ponte tra riflessione teorica e ricerca empirica, soffermando l’attenzione sulle identità e le voci delle persone migranti all’interno di specifici contesti sociali, politici, istituzionali e tecnologici.

Lo sforzo compiuto dall’autore è stato quello di andare oltre l’attuale “comunicazionismo” che tende a ridurre la questione dei migranti alla sfera della comunicazione, isolando quest’ultima da altre dimensioni fondamentali e di offrire, al contempo, nuove prospettive per indagare e comprendere il complesso tema della mobilità umana e la natura tortuosa del percorso per la tutela della libertà e della dignità della persona.
Condizioni queste essenziali per evitare semplificazioni ed elaborare una nuova cultura delle migrazioni.

Capitolo 5
Il tramonto dei diritti e dell’informazione nelle “guerre dimenticate”

Questo capitolo propone una ricostruzione problematica del rapporto tra conflitto etnico, diritti umani e media, soffermandosi sull’analisi dei flussi informativi e sulla costruzione sociale dell’Altro, come nemico pubblico, in contesti di guerra.

Attraverso un approccio storico-sociale, analizzando le fonti offerte dalla stampa e dalla letteratura internazionale, esamineremo il genocidio avvenuto in Ruanda nel 1994, dove persero la vita circa un milione di persone in soli 100 giorni.

Questo caso di studio è ancora oggi particolarmente interessante come esempio di un conflitto senza tempo, o meglio di una «guerra (etnica) dimenticata». Questa espressione si riferisce a quei conflitti che hanno segnato profondamente l’umanità ma che non hanno ricevuto sufficiente attenzione dai mass media. Questo avviene spesso per ragioni economiche, intrinseche all’economia dell’informazione, nonché per questioni culturali e, in una certa misura, anche per la dipendenza dei media dall’agenda dettata dai politici, che spesso scelgono di promuovere conflitti quando ci sono interessi particolari in gioco,

Le tecnologie digitali hanno, tuttavia, in parte limitato gli effetti di questo “oblio”.

I processi di interconnessione e digitalizzazione a volte possono trasformare il passato violento in memoria pubblica, in pezzi di storia condivisa, affinché gli stessi errori non vengano mai più commessi.

Il termine «guerra» si riferisce generalmente a un particolare tipo di violenza organizzata.

Più precisamente, è innanzitutto un fenomeno collettivo. Comprende un elemento soggettivo, l’intenzione, un elemento politico, serve gli interessi di un piccolo gruppo politico e ha anche carattere giuridico (Fornari 1988).

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Indice

Prefazione di Marco Lombardi

Introduzione

Capitolo 1
Alla ricerca di integrazione (e pari diritti)

Capitolo 2
Ripartire da un racconto interculturale di senso

Capitolo 3
Ospitalità e democrazia migrante

Capitolo 4
Crisi migratoria e terrorismo

Capitolo 5
Il tramonto dei diritti e dell’informazione nelle “guerre dimenticate”

Capitolo 6
Notizie dall’Afghanistan. Partire o restare?

Capitolo 7
Sogni migranti a teatro

Capitolo 8
Pandemia, immigrazione e risposte istituzionali

Capitolo 9
Identità datizzate e governance algoritmica

Capitolo 10
Verso una scienza dell’altruismo (digitale)

Bibliografia

Collana:
ISBN: 979-12-5534-25-6
Pagine: 182
Formato: 15 x 21 cm
Giacomo Buoncompagni
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Giacomo Buoncompagni - Persone contesti dirittiPersone, contesti e diritti
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